"l’istanza di assegnazione temporanea avanzata nelle more del giudizio aveva contenuto analogo a quella rigettata con il provvedimento in questa sede impugnato ed è stata accolta con riferimento ad una sede di servizio neppure presa in considerazione nell’atto gravato, accoglie il ricorso e per l'effetto condanna la parte pubblica al pagamento in favore di parte ricorrente delle spese di lite, determinate in euro 2.500,00 oltre oneri di legge"

"Considerato che il ricorso proposto presenta elementi di possibile fondatezza (quanto meno sotto i concorrenti profili della carenza di istruttoria e del difetto di motivazione), nella parte in cui allega e documenta (...). Ritenuto che detta circostanza, in effetti, può dimostrare l’esistenza di una ulteriore professionalità (...) determina la sospensione del provvedimento e l'accoglimento della domanda cautelare". Militare poi trasferito dall'amministrazione.

"In ragione delle suesposte considerazioni la domanda di annullamento va accolta, con il conseguente obbligo per l’Amministrazione di riformulare la scheda valutativa del ricorrente, tenendo conto dei rilievi sopra svolti; in particolare, va ribadito che la qualifica finale dell’interessato – tenuto conto del livello delle valutazioni analitiche, siccome cristallizzate dalla stessa Amministrazione in sede di riesercizio del potere - non può risultare inferiore a quella di “superiore alla media". Condanna il Ministero resistente alla rifusione, in favore del ricorrente, delle spese del giudizio, liquidandole complessivamente in € 3.000,00 (euro tremila/00)".

"Condanna il Ministero dell’Interno al pagamento in favore del ricorrente dell’assegno mensile vitalizio non reversibile di € 258,23 di cui all’art. 2 della legge n. 407/98, con decorrenza dal OMISSIS, oltre il maggior importo tra interessi legali e rivalutazione monetaria dalla medesima data al saldo. condanna il Ministero dell’Interno al pagamento in favore del ricorrente dell’assegno mensile vitalizio non reversibile di € 1.033,00, di cui all’art. 5, comma 3, della legge n. 206/04, con decorrenza dal OMISSIS, oltre il maggior importo tra interessi legali e rivalutazione monetaria dalla medesima data al saldo; Dichiara il diritto del ricorrente ad essere inserito nell’elenco di cui all’art. 3, comma 3, del D.P.R. n. 243/06;"